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Channel: sondaggi – Quid est veritas?
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E se fosse già pareggio?

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Quasi tutti i sondaggi danno ormai la coalizione di centrodestra a circa 5 punti da quella di centrosinistra. Fanno eccezione Euromedia ed Ipsos, su fronti opposti, ma mediamente la distanza sembra essere quella. E ovviamente tali dati non prendono ancora in considerazione la “proposta shock” di ieri, ossia la restituzione dell’IMU sulla prima casa promessa da Berlusconi alla Fiera di Milano, davanti a standing ovation e bandiere in festa. Ho letto e sentito reazioni sdegnate e tendenti a ridicolizzare tale proposta sol perchè proveniente da Berlusconi. È un grave errore di logica e di comunicazione. Di logica, perché è una fallacia ad personam cioè l’errore di giudicare un’affermazione sulla base di chi la pronuncia. Di comunicazione, perché attaccare Berlusconi e non provare a smentire dati alla mano la sua promessa è una tattica che ha già dimostrato da anni che non fa altro che rafforzarlo. Ieri, non ho dubbi, Berlusconi ha recuperato ancora terreno e continuerà a farlo fino a che non si faranno controproposte credibili e con altrettanta visibilità mediatica, o fino a che non si smonteranno coi numeri le sue proposte. Ma non su Twitter, o su lavoce.info, dove ci sono community di addetti ai lavori. La reazione, se c’è, deve essere proporzionata all’azione, altrimenti è inesistente.
Ciò premesso, voglio sottolineare un altro aspetto che potrebbe rivelarsi decisivo da qui al 25 febbraio. Nel 2006, gli ultimi sondaggi pubblicati (il 10 aprile) davano il centrosinistra avanti di 5 punti. Ricordiamo bene come è finita: pareggio alla Camera e centrodestra avanti di oltre 100 mila voti al Senato. Nel 2008, il vantaggio medio del centrodestra agli ultimi sondaggi era di 6 punti e gli exit poll davano PD primo partito… Il risultato fu un +9% del centrodestra e un PD nettamente dietro al PDL. Avete capito dove voglio arrivare…se questo -5% fosse già un pareggio? Con la vicenda Monte dei Paschi ancora in ballo e una campagna dettata come sempre da Berlusconi che costringe gli altri ad inseguirlo, compreso Monti che un mese fa riteneva l’IMU sulla prima casa intoccabile e ora ha cambiato idea. Su queste premesse può davvero succedere di tutto nelle prossime settimane. Anche perché il PD, tra il silenzio imbarazzante e le minacce “sbrananti” su MPS e la volontà di tenere un profilo basso e sobrio anche in termini di esposizione mediatica, sta perdendo colpi quotidianamente. C’è una verità molto semplice che, a mio avviso, nel partito democratico non hanno ancora capito nonostante 20 anni di “lezioni” da parte di Berlusconi: sobrietà, competenza, responsabilità sono doti richieste a chi governa, ma non ci si vincono le campagne elettorali. Le campagne si vincono facendo sognare, ridando speranza, dettando l’agenda politica, occupando tutti i media, in primis le TV. Se volete, le campagne si vincono con il marketing e con la pubblicità, eventualmente anche mentendo e sparandole grosse. Poi, a contesa finita, si pensa a governare e quella è un’altra storia, con altre esigenze e altre doti da mostrare. Ma in questa fase, la fase del “campaigning”, conta la capacità di motivare, di arrivare alle viscere, di provocare emozioni. E in questo, non c’è niente da fare, Berlusconi è ancora anni luce avanti a tutti.

LDG



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